Windows 10 è un sistema fantastico, leggero, veloce e stabile. Certo, se siete in quella percentuale di utenti (la maggioranza, per fortuna) che lo usano regolarmente e a cui non ha dato problemi.
Ma se foste in quella percentuale con piccole incompatibilità a cui Windows regala sempre emozioni contrastanti e grossi problemi, alloral’unica cosa che potrete fare è andare al supermercato a comprare una grossa dose di bestemmie. E il tutto, senza considerare quelli che se lo sono ritrovati installato per forza, dopo aver conseguito 6 lauree per trovare il vano tentativo di non farlo auto-installare.
Software già installato che cessa di funzionare, riavvii spontanei, problemi hardware e difficoltà all’avvio sono solo alcuni dei problemi principali che molti hanno trovato nel loro cammino, senza considerare quelli a cui l’installazione è fallita così tante volte da dover formattare perdendo dati e tanti soldi in perdita dati, manutenzioni straordinarie e passaggio ad altro software.
La casa di Redmond è accusata di aver progettato l’update con negligenza e di aver fallito nel comunicarne i difetti: il sistema infatti non è in grado di valutare la condizione del PC attuale, ovvero il sistema operativo non controlla se l’hard disk è in grado di sostenere lo stress dell’installazione ma sopratutto, non si preoccupa di controllare se hardware e software siano compatibili prima dell’installazione. I querelanti ritengono che avrebbero dovuto esserci più avvisi sul possibile danneggiamento di PC e dati, e la necessità di fare copie di backup. Si sostiene inoltre che Microsoft sapesse delle “tendenze potenzialmente dannose” di Windows 10.
L’azienda, dal canto suo, ha risposto che per chi ha aggiornato nel corso del primo anno c’erano numerose opzioni di aiuto, tra cui il supporto clienti gratuito e 31 giorni per tornare al vecchio sistema operativo.