Se fin’ora abbiamo sempre giocato e vissuto la guerra dalla parte dei soldati in prima linea, così come nei vari Call of Duty, Red Orchestra e disparati giochi di guerra, nessuno ci aveva mai fatto focalizzare l’attenzione sulla controparte civile che, sebbene “meno interessante” dal punto di vista del gameplay, partecipa in tutto e per tutto alla macabra avventura.
11Bit Studios ci mostra quindi una nuova faccia da affrontare: quella dei civili rintanati in un rifugio che devono sopravvivere, cercare cibo e difendersi dai continui attacchi degli sciacalli… che sono civili anch’essi. This War Of Mine è una sorta di platformer molto simile a DeadLight come stile grafico e di controllo, che mischia sapientemente le caratteristiche di un gioco gestionale, abbinato a stealth e strategia deputati alla pura sopravvivenza.
Il gioco
TWoM è un survival game, in cui dobbiamo guidare un gruppo di sopravvissuti durante l’assedio della città fittizia di Pogoren, durante una guerra civile. La città è l’ultimo bastione dei ribelli, assediati dalle truppe governative. La “guerra” dura da 30 a 50 giorni, e non è facile sopravvivere.
“IN WAR NOT EVERYONE IS A SOLDIER”
Il nostro compito è tenere in vita i sopravvissuti il più a lungo possibile; la nostra partita è durata 48 giorni, ma sui forum gli utenti parlano di durate variabili tra 30 e 50, per cui siamo ben entro la media di durata. 30 giorni sono certamente duri, ma averne fatti 48 è stato davvero un compito molto più duro di quanto sembri.Composizione random del team iniziale, ed eventi random durante il gioco, fanno sì che TWoM sia rigiocabile senza togliere nulla al suo fascino. Lo scenario si ispira alla Sarajevo assediata durante la guerra in Jugoslavia, ma gli sviluppatori hanno deciso di dare nomi fittizi, per proporre in maniera generalizzata l’orrore della guerra.
Il gioco inizia con 3 civili all’interno del nostro rifugio, che dovranno fare presto i conti con la scarsità di cibo, il freddo e le malattie, la ricerca di beni e materiali, nonché di armi per difendersi o assaltare. La parte gestionale del gioco è quella più deputata alla sopravvivenza: creare assi per bloccare le finestre (in modo che la notte non entrino sciacalli a derubarci) e porte di sicurezza, costruire forni per cucinare e impianti per convogliare l’acqua (perché si, anche l’acqua è importante), distruggere mobili per ottenere la legna per scaldarsi, migliorare il rifugio con le scarse risorse a disposizione, nonché pensare a distrarsi con un libro per dimenticare gli orrori della guerra.
Il primo giorno ci farà da tutorial all’interno del nostro rifugio, un palazzo di 5 piani mezzo diroccato, dove inizialmente ci sono molti materiali e medicine da recuperare, che ci consentiranno di viviere sereni per i primi due o tre giorni. L’ora sullo schermo ci dirà quanto manca all’assalto: infatti, a causa della guerra, solo la notte è possibile uscire alla ricerca di materiali, cibo e medicine: dalle 7 alle 19:30 si è al sicuro nel rifugio… ma dopo le 20, qualcuno deve sacrificarsi per andare a raccogliere vettovaglie e non mentiamo: può essere molto pericoloso.
La notte perderemo il controllo sul nostro rifugio e comanderemo un civile alla ricerca della sopravvivenza in ambienti spesso ostili: incroci dei cecchini, case non sempre abbandonate, scuole, cantieri edili e via dicendo, che hanno spesso malintenzionati o superstiti che difenderanno con la vita i loro beni: la notte insomma, saremo noi gli sciacalli. La parte stealth è intrinseca: il personaggio si muoverà sempre di soppiatto, con la possibilità di farlo correre causando però frastuono che può essere facilmente avvertito da chi nei dintorni: le azioni più energiche come spostare masse di detriti o togliere le assi da una porta bloccata provocano rumore, visualizzato sullo schermo come un’onda sonora di raggio variabile.
La fase notturna quindi, che copre dalle 21.00 alle 5.00, è quella della ricerca delle risorse. La notte è sempre un momento strano, in cui dovremmo fare delle scelte: qualcuno andrà alla ricerca, mentre qualcuno dormirà… ma nei periodi peggiori, quando tutti lottano per la sopravvivenza, tutti andranno in cerca di cibo e il nostro insediamento, sul quale perderemo ogni controllo, potrebbe essere razziato. E così, divene indispensabile procurarsi armi e mettere qualcuno di guardia, che significa che ci ritroveremo qualcuno potenzialmente stanco e ferito al mattino successivo.
Come dicevamo, la notte è dura da superare illesi, per cui un’attenta pianificazione è sempre ciò che ci serve, decidendo le attività per i diversi personaggi:
- Ricerca: il personaggio si recherà nella zona selezionata sulla mappa, per cercare risorse.
- Resta di Guardia: il personaggio resterà sveglio, al rifugio, pronto a difenderlo da eventuali raid. Se ci sono armi al rifugio, le utilizzerà automaticamente in caso di raid.
- Dormi: il personaggio dormirà sul pavimento, un modo scomodo che alla lunga lo porta ad essere stanco.
- Dormi in un letto: il personaggio dormirà in un letto, se disponibile. Il numero limite di personaggi che possono dormire in un letto è, ovviamente, il numero di letti disponibili.
Una volta assegnati i compiti, possiamo cliccare su “RIMANI” se siamo così ben messi da non avere necessità che qualcuno vada in cerca di risorse (decisamente raro), e passare alla fase diurna successiva, altrimenti su “ ” e passare alla schermata successiva, in cui possiamo scegliere oggetti che chi si appresta a fare il raid porterà con se (armi, armature, attrezzi come pale o lime o grimaldelli, risorse da scambiare in alcuni punti), dopo di checi dedicheremo ad eseguire il raid, la fase di razzia.
I personaggi
Ci sono dodici personaggi in tutto, ognuno dei quali ha delle peculiarità o delle abilità speciali, in dipendenza dalla loro storia prima della guerra; il team iniziale è composto da tre personaggi scelti casualmente (a meno che non si scelga di personalizzare il gioco con “LA MIA GUERRA”), e durante il gioco può cambiare (personaggi che muoiono o scappano, personaggi che chiedono asilo e che combatteranno al nostro fianco).
Ogni personaggio ha il suo background, che ne influenza certi comportamenti in gioco e ovviamente le abilità: un possessore di ristorante sarà, per esempio, certamente cucinare meglio, più velocemente ed utilizzando meno risorse; un diplomatico sarà utile per ottenere scambi decisamente più convenienti. Alcuni sono più propensi alla depressione (cosa che si enfatizzerà con omicidi, raid a persone disperate e disarmate o perdite affettive durante la campagna), altri hanno dipendenza da fumo o caffè, ed alcuni sono più propensi a reagire male ad azioni negative (furto, omicidio). Durante il gioco dovremo fare attenzione a questi dettagli, controllando quello che i personaggi dicono quando sono al rifugio e, ahimè, mantenendo alte le scorte di alcool per fornire qualche momento di ristoro emotivo a chi proprio è sul punto di cedere.
- Anton: Anton era uno scienziato prima della guerra. La sua peculiarità è di essere un buon matematico, ma non mi è chiaro come influenzi il gioco (pare questo lo renda più abile a catturare i ratti). Il suo zaino ha una capienza di 8 spazi. Anton non ha dipendenze, e non beve alcool.
- Arica: abile nel muoversi silenziosamente, riesce a passare inosservata durante la raccolta di risorse. Arica è una fumatrice accanita, ed è a rischio di depressione. Il suo zaino ha una capienza di 10 spazi.
- Boris: Boris lavorava di notte in un magazzino, spostando pacchi ed imballaggi, per lo più a mano. È il personaggio più forte di tutti, e può trasportare 17 spazi nello zaino, ma è lento nel correre a causa del piede rimasto danneggiato sotto le macerie. È un fumatore, ed è a rischio depressione.
- Bruno: possedeva un ristorante prima della guerra, ed è un ottimo cuoco (usa meno combustibile ed acqua per produrre cibo). È un fumatore, e il suo zaino ha una capienza di 10 spazi.
- Cveta: ex direttrice di una scuola elementare, ama i bambini (non so cosa alteri in gioco, forse il morale con le “missioni” di supporto). Non ha dipendenze, e come Anton il suo zaino ha una capienza di soli 8 spazi.
- Emilia: era un avvocato prima della guerra, ed è diventata povera con la svalutazione della moneta. Il suo essere avvocato le consente di affrontare alcuni eventi negativi in maniera più razionale (senza subirne danni al morale). Ha una dipendenza da caffé, ed il suo zaino ha una capienza di 10 spazi.
- Katia: tornata in patria all’inizio degli scontri, per scrivere articoli sulla guerra, è un’ottima negoziatrice, cosa che le consente di ottenere scambi migliori durante il commercio. Ha bisogno di caffé, ed il suo zaino ha una capienza di 12 spazi.
- Marin: prima della guerra, Marin era un tuttofare. Questa sua capacità gli consente di produrre oggetti e migliorare i “laboratori” con un minor dispendio di materiali. È dipendente dal caffé, ed ha uno zaino da 10 spazi.
- Marko: Marko era un pompiere, prima della guerra. La sua esperienza nel salvataggio all’interno di edifici in fiamme gli consente di raccogliere risorse più velocemente degli altri. Non ha dipendenze, ed è a rischio depressione se uccide dei civili. Il suo zaino ha una capacità di 15 spazi.
- Pavle: era una star del calcio, prima della guerra, ed è il più veloce a correre (anche se ferito); non ha dipendenze, ed ha una capienza di 12 spazi nello zaino.
- Roman: l’unico personaggio con esperienza di combattimento, Roman è stato membro di una banda giovanile, prima di arruolarsi nelle milizie, e poi abbandonarle. Questo suo addestramento gli consente di infliggere più danni in combattimento, e gli dà una maggiore chance di effettuare una stealth kill. È un fumatore, ed il suo zaino ha una capienza di 10 spazi.
- Zlata: era appena entrata al conservatorio, quando è scoppiata la guerra. È molto brava a risollevare il morale degli altri membri del gruppo, e sa suonare la chitarra. Non ha dipendenze, ed ha una capienza di 12 spazi nello zaino.
Il morale
In This War of Mine, anche la componente emozionale dei civili è molto importante: pensate che sia una cosa da nulla entrare in una casa e accoltellare tutti per prendere i loro beni? E se doveste derubare tutto lasciando in balia della morte due poveri vecchietti indifesi che non hanno nemmeno le energie per contrastarvi? Fatelo pure, ma non sorprendetevi se i vostri personaggi possano cadere in crisi depressive incredibili, curabili solo con una sbronza (occhio, l’alcool in tempo di guerra è un bene prezioso e dovrete sacrificare un mucchio di risorse per produrlo o scambiarlo), pena avere personaggi depressi e immobili a dondolarsi sul pavimento o poco collaborativi anche con le attività quotidiane come cucinare o creare mobili o beni di sopravvivenza. Trovarsi davanti a situazioni che richiedano lotte o omicidi non è raro: del resto, quando si visita un’abitazione o un altro rifugio, è scontato che gli inquilini non ne siano felici, ma capita di incontrare anche altri rovistatori, banditi o anche militari, che vi daranno quello che vi meritate a suon di colpi d’arma da fuoco.
I nostri personaggi si intristiranno nel momento in cui ci troveremo ad uccidere innocenti, o rubare risorse da altri sopravvissuti, ancor di più se li lasciamo senza nulla o se rifiutiamo di aiutare eventuali persone che vengono a chiederci aiuto (in relazione ai personaggi: alcuni potrebbero trovare il rifiutarsi, una scelta saggia). La presenza di caffé e sigarette può aiutare a tenere il morale in buone condizioni, se ci sono personaggi con dipendenze. Allo stesso modo, una chitarra e la radio aiutano a risollevare il morale.
La morte dei personaggi: I personaggi possono morire per diversi motivi. Alcuni possono morire a causa di avversari armati sia direttamente che indirettamente: se alcuni possono morire perchè trivellati da colpi d’arma da fuoco, altri possono morire a causa di ferite e/o malattie, qualora ci dovessero mancare medicine e/o bende. Altri ancora potrebbero rimanere uccisi durante un raid notturno al rifugio quando nel turno di guardia (più frequente se già feriti) e, ovviamente, per mancanza di cibo.
Qualora muoia un personaggio, però, c’è sempre la possibilità che un nuovo personaggio lo sostituisca, unendosi al gruppo (da quello che ho notato il limite di membri del gruppo sembra essere di cinque).
Fare del bene (come regalare medicine o cibo a bambini che bussano alla porta o riunire attraverso una serie di pericoli padre e figlio) è quasi sempre un ottimo elisir per l’umore dei vostri civili, quando abbiano fatto atrocità imperdonabili (seppure dettate dalla sopravvivenza). Del resto, non sono dei combattenti. La gestione dei personaggi è poi fondamentale: c’è da confrontarsi con carenza di cibo, riposo e malattie in agguato, e sarete voi a doverli gestire al meglio: risorse e medicine scarseggiano e non è raro che un raffreddore diventi una cosa ben più seria: insomma, tirare avanti è davvero, davvero dura. 11 bit Studios è riuscita a trasmettere la drammaticità di un vero conflitto in cui si è invischiati contro la propria volontà e da cui, volenti o nolenti, non c’è una via d’uscita facile.
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Per quanto riguarda il gameplay, non è molto vario tra un playthrou e l’altro, per cui vi risparmiamo alcuni dettagli che potrebbero rivelarvi troppo sul gioco; tuttavia il gioco è tutt’altro che semplice e anche dopo quel poco di prevedibilità che sopraggiunge dopo parecchie partite, sopravvivere fino alla fine della guerra resta comunque una bella sfida.
MINIMUM:
- OS: Windows XP SP3 (32 bit) / Vista
- Processor: Intel(R) Core(TM)2 Duo 2.4, AMD Athlon(TM) X2 2.8 Ghz
- Memory: 2 GB RAM
- Graphics: Geforce 9600 GS, Radeon HD4000, Shader Model 3.0, 512 MB
- DirectX: Version 9.0c
- Sound Card: DirectX compatible
RECOMMENDED:
- OS: Windows 7/Windows 8
- Processor: Intel(R) Core(TM)2 Quad 2.7 Ghz, AMD Phenom(TM)II X4 3 Ghz
- Memory: 4 GB RAM
- Graphics: GeForce GTX 260, Radeon HD 5770, 1024 MB, Shader Model 3.0
- DirectX: Version 9.0c
- Sound Card: DirectX compatible
Veniamo ai risultati sommari:
Grafica: 7.5 – Il comparto grafico è curato e le ambientazioni sono affascinanti e immersive: non è una grafica alla Battlefield 4, ma è più che adatta e apprezzabile per il tipo di gioco e l’idea che stava dietro gli sviluppatori di 11Bit.
Comparto Audio: 8 – Le musiche di sottofondo aiutano incredibilmente a vivere quell’atmosfera di tristezza, facendoci immergere (assieme agli spari ed esplosioni di sottofondo) nella nostra avventura. Così pure come le musiche della parte stealth, che ci faranno quasi venire il freddo classico di chi vuole scappare.
Gameplay: 8 – Come platformer risulta semplice ed intuitivo, ma sopravvivere è difficile per cui il gioco non sarà così scontato. Tante scelte e tanti modi per agire rendono This War of Mine un titolo ricco di esperienze. Atmosfera ben riuscita e notevoli aspetti da controllare. Entusiasmante.
Rigiocabilità: 6.5 – Sebbene arrivi una sorta di prevedibilità tra una partita e l’altra, siamo certi che non vi fermetere alla prima partita dopo averlo finito/iniziato.
Qualità/prezzo: 8 – Un gioco abbastanza lungo e difficile, che costa 18.99€ su Steam. Emozioni a gogo, avventura e immersione. Decisamente un titolo da possedere e sfoggiare con orgoglio.