Ho visto nel corso del tempo che molti quando vanno a spendere, scelgono monitor non adatti alle loro esigenze sopratutto in ambito gaming, perchè spesso ci si fa abbindolare più dall’estetica o dal commesso di turno che dalle reali caratteristiche del prodotto che, sopratutto in questo caso, spesso sono ignote. Infatti ci sono vari parametri per analizzare un monitor, così come una TV del resto,e non conta solo la grandezza in pollici o l’estetica, che sono anzi il primo grilletto con cui spararvi addosso una fregatura.
Per prima cosa, è bene almeno mostrare le caratteristiche principali che dovrebbero sempre esser guardate prima di un acquisto in ambito schermi:
- Risoluzione (espressa in pixels)
- Tempi di risposta (espressi in ms, millisecondi)
- Tempo di refresh, o frequenza di aggiornamento (espresso in Hz)
- 3D (argomento legato al tempo di refresh e nel caso si voglia una piattaforma 3D ovviamente)
- Luminosità (espresso in cd/m², candele su metro quadro)
- Contrasto
- Neon o LED (edge-led o full led)
- Porte di connessione (DVI, HDMI, VGA le più diffuse)

La risoluzione, è la quantità di pixel (punti) di cui è dotato il vostro monitor. Ma cos’è un pixel? Un pixel è un punto del monitor, molto molto piccolo, costituito a sua volta da 3 unità sottopixel, che sono i 3 colori fondamentali usati dai monitor:
– R = red, rosso
– G = green, verde
– B = blue, che non traduco e lascio a libera interpretazione



Il tempo di risposta viene espresso in millisecondi (ms), ed è la somma del tempo per accendere un pixel (che potete chiamare anche “tempo di salita”) e del tempo per spegnerlo (tempo di discesa). Se questo lasso di tempo è troppo lungo, le immagini in movimento appaiono con uno strascico, che durante un gameplay tumultuoso in battaglia di BF3 o CoD può fare la differenza tra la vita e l’imprecazione (morte, lo so che quando morite vi escono urla peggio di WTF). Prima i monitor potevano avere anche 25ms di risposta, e la scia si vedeva bene. Infatti a quei tempi i monitor crt (a tubo catodico) venivano ancora preferiti agli LCD, per la fascia del gaming.
Ai tempi attuali, oramai tutti i monitor, sopratutto ora che si usano anche le TV come monitor (tra PC e Console ormai è consuetudine), hanno una velocità di risposta effettiva al di sotto dei 10ms: quelli gaming-series però (vedi alcuni samsung e i ROG ASUS), hanno una risposta di 2-3ms, grazie ad una tecnica definita overdrive. Di fatto, se hai un monitor a 120Mhz, ma i tempi di risposta sono di 9ms, il tuo monitor non riesce a generare veramente quei 120 di frame per tutti i colori, perché la velocità di cambiamento del pixel, non glielo consente. Fruscio, scie di ogni tipo, imprecazioni in gameplay.
Ricordiamo che i millisecondi, sono un millesimo di secondo (1/1000). Significa che la velocità di cambiamento di un pixel da bianco a nero (o viceversa), in un monitor da 9ms, è di 0,009 secondi. 120Hz significa che l’immagine, in un secondo, viene aggiornata 120 volte. 1:120 = 0,0083.
I millisecondi di risposta sono altamente allacciati con il termine refresh, questo perché il refresh è quante volte il monitor riesce a aggiornare l’immagine, mentre gli ms sono la tempistica di un pixel bianco a diventare nero.
Se il refresh è alto, ma il pixel non ci sta dietro, vedete le scie, ovvero, se ho un monitor che riesce ad aggiornare la pagina alla velocità di 0.0083 secondi per ogni fotogramma, ma riesce a far cambiare un pixel da bianco a nero in 0,009 secondi, mi spiegate come fa ad avere veramente il refresh più basso della reattività del mio pixel? Non può, e non c’è storia.
Detto questo possiam dire che, se avete un monitor che aggiorna a 60/80Hz, e un tempo di risposta inferiore agli 8ms, avete un monitor che va bene anche per i videogiochi. Dato la maggior parte dei monitor, arriva a 5ms la questione dei ms non si pone più. Se, e solo se acquistate un monitor sopra i 100Hz di frequenza, ricordatevi quanto ho detto sopra, perché in tal caso i ms di risposta sono veramente influenti.
Nei filmati si sente usare il termine fps (frame per secondo), ma i 2 termini sono equivalenti, in quanto per vedere un immagine senza scatti, noi sappiamo che essa deve avere almeno 24 fotogrammi (o fps), e in media ogni filmato ha 30fps. Questi 30fps sono 60Hz (rapporto: 1Hz = 2fps), nel caso si parli di schermi interlacciati, oppure rapporto 1:1, nel caso di monitor a scanning progressivo (tutti gli LCD sono di questa tipologia). Quest’ultima misura (60Hz), è quella che più spesso ritroviamo tra la frequenza di aggiornamento dei monitor casalinghi. Se andate a controllare il vostro televisore, 90 su 100 che troverete la dicitura: frequenza di aggiornamento 60Hz, provare per credere

Nei videogiochi la storia cambia però, e di molto. Questo perché l’effetto blur non c’è, quell’opzione che vedete in alcuni videogame, è solo una simulazione dell’effetto blur. La realtà è che in essi tutte le immagini sono statiche, e solo con un veloce aggiornamento di queste immagini statiche, riusciamo ad ingannare i nostri occhi, portandoli a credere che quello che vediamo è una scena in movimento. Ma 30fps nei videogiochi, sono pochi per fregare il nostro occhio, una buona scheda grafica, riesce a generare una media di 50/60 fps. I normali monitor LCD, aggiornano a 60Hz, ovvero a 60 fps, ma nel caso abbiamo a disposizione schede grafiche di fascia alta, che generano 80 e passa fps, ecco che risultano più indicati i monitor da gaming, hanno una frequenza di aggiornamento che va dagli 80Hz (che sono 80fps), fino ai 120Hz ed oltre.Fino a che punto un occhio riesce a distinguere la velocità di refresh? Studi dicono che un soggetto allenato, riesce a distinguere una velocità di refresh che arriva a 150Hz. Oltre questa cifra, la fluidità è tale che non c’è più differenza.
Ricordate inoltre che è la vostra scheda video a produrre le immagini, o fps. Se la vostra scheda video, mentre giocate ad un videogame, produce 80fps, ma il vostro monitor viaggia a 60Hz, voi non vedrete il videogioco più fluido, ma lo vedrete a 60fps, in quanto non sta dietro a quei 20Hz in più che genera la vostra scheda. Pertanto, se siete dei giocatori incalliti, puntate a monitor con frequenze di aggiornamento alte, in modo che essi siano in grado di sfruttare la potente scheda video. In caso contrario, se col pc guardate solo filmati, viaggiate in internet, lavorate con programmi come office e occasionalmente giocate, un 60Hz è più che sufficiente.
- nei monitor ad edge-led, le lampade sono disposte generalmente ai lati, oppure sono disposti secondo una matrice dietro lo schermo, per rendere omogenea l’illuminazione. Essi restano sempre accesi, e possono essere regolati nella luminosità, secondo il setting del monitor;
- nei monitor full-led, le lampade sono disposte a matrice fitta dietro il monitor, inoltre hanno la proprietà di potersi accendere e spegnersi, o regolare la loro luminosità, in base al colore che appare. Pertanto, con questa tecnologia, ad esempio i neri saranno molto più neri, in quanto anche la luminosità retrostante verrà spenta. E anche le altre tonalità, verranno risaltate nei loro chiaro-scuri.
- VGA (Video Graphic Array), un tempo era il cavo in assoluto più diffuso. Esso si basava su una trasmissione di dati analogica, e pertanto per immagini con alte risoluzioni e alto refresh, è decisamente poco indicata come tecnologia, infatti sta andando in disuso. Resta comunque generalmente presente in molti monitor, in quanto assicura compatibilità con tutti gli altri standard, mediante appositi adattatori.
- DVI (Digital Visual Interface), introdotta successivamente alla VGA. Come suggerisce il nome, essa permette la fruizione digitale, pertanto il segnale arriva al monitor nella forma pura, e il monitor ha il compito di interpretare il segnale digitale in immagini, generalmente mantenendo alta qualità, ed evitando artefatti. In realtà, esistono diverse porte DVI. La DVI-A, ha ancora il trasporto del segnale in analogico. È la DVI-D a trasportare il segnale in digitale, pertanto è da preferire sicuramente un monitor con questa porta. Inoltre, la DVI-D può essere Single Link, o Dual link. Tra le due, è preferibile la Dual Link, in quanto riesce a trasportare il doppio delle informazioni, pertanto solo essa supporta alto refresh e alte risoluzioni.
HDMI (High-Definition Multimedia Interface) rilasciata nel 2002. Essa integra, oltre alla qualità del segnale digitale video, anche il trasporto del segnale audio, sempre digitale. Se avete un monitor dotato di casse, potete usare quest’unico cavo, per trasferire i segnali video e audio. In caso contrario, dovrete usare dei cavi minijack. Per quanto riguarda la qualità del video, l’HDMI compete con la qualità del segnale DVI-D. Vi sono uscite varie versioni dell’HDMI, per stare al passo con i contenuti video sempre più ricchi di dettagli (pertanto sempre più dati). Attualmente siamo arrivati alla versione HDMI 1.4, che ha alcune interessanti caratteristiche come: supporto ad almeno 7 formati 3D, supporto alla scansione a 240 Hz, e supporto a risoluzioni fino a 4096 x 2160 pixel a 30 Hz.
- MiniJack, è il cavo per il trasporto dei dati audio per via analogica. Lo troverete solo nel caso il vostro monitor abbia le casse. Onestamente parlando, i monitor per pc hanno sempre e comunque casse scadenti, pertanto sconsiglio di prendere modelli con casse, con l’obiettivo di utilizzarle per fruire dell’audio. Optate piuttosto su delle buone cuffie, o un set di casse per l’audio del pc.
In summa, se un monitor ha un ingresso HDMI, ha gia tutto l’occorrente per vedere e sentire ciò che volete. Se non è dotato di HDMI, allora guardate se ha il DVI-D Dual Link. Scartate, invece, i monitor a VGA, DVI-A e DVI-D Single Link, in quanto hanno una tecnologia oramai in disuso, che non vi permetterebbe di sfruttare al massimo la scheda video del pc.
Ricordiamo che il contrasto e i colori vanno finemente calibrati dall’utente stesso, per ottenere il massimo dal vostro monitor. Pertanto, successivamente all’acquisto, per ottenere i migliori risultati, perdete un po’ di tempo con delle immagini di calibrazioni, presenti in siti come questo: http://www.lagom.nl/lcd-test/

mi spiegheresti però la dfferenza tra velocità refresh verticale (50 – 61 Hz) e velocità refresh orizzontale (30 – 83 kHz), e a quale dei due valori devo fare riferimento per impostare la velocità di refresh della mia scheda video? grazie
voglio solo farti i complimenti: chiaro, lineare e didascalico. ho imparato molto con questo breve ma prezioso articolo. grazie
un piccolo errore segnalato più volte che spesso viene frainteso; in pubblicitaria, sebbene sembri una scemenza e imho lo è, la p è intesa per pixels. Chi conosce i formati, sa ben distinguere tra 1080 interlaced o progressive. Che vadano al diavolo gli addetti marketing, ho corretto e aggiornato l’articolo con una breve spiegazione dell’interlaced
Tutto scritto magnificamente se solo non fosse che in 1080p la lettera sta per ‘progressiva’, così come in 1080i sta per ‘interlacciata’.
Per il resto, keep it up