Computer Gaming

Tutto quello che volete sapere su Tech e Hardware dalla Apu alla Zalman

Monitor: come va scelto un monitor da game?

Posted by Eraovius on marzo - 14 - 2013

Ho visto nel corso del tempo che molti quando vanno a spendere, scelgono monitor non adatti alle loro esigenze sopratutto in ambito gaming, perchè spesso ci si fa abbindolare più dall’estetica o dal commesso di turno che dalle reali caratteristiche del prodotto che, sopratutto in questo caso, spesso sono ignote. Infatti ci sono vari parametri per analizzare un monitor, così come una TV del resto,e non conta solo la grandezza in pollici o l’estetica, che sono anzi il primo grilletto con cui spararvi addosso una fregatura.

Per prima cosa, è bene almeno mostrare le caratteristiche principali che dovrebbero sempre esser guardate prima di un acquisto in ambito schermi:

  • Risoluzione (espressa in pixels)
  • Tempi di risposta (espressi in ms, millisecondi)
  • Tempo di refresho frequenza di aggiornamento (espresso in Hz)
  • 3D (argomento legato al tempo di refresh e nel caso si voglia una piattaforma 3D ovviamente)
  • Luminosità (espresso in cd/m², candele su metro quadro)
  • Contrasto
  • Neon o LED (edge-led o full led)
  • Porte di connessione (DVI, HDMI, VGA le più diffuse)
Ora sarà bene spiegarvi in cosa consistono questi parametri, altrimenti capire in base a cosa sceglierli diventerà parecchio dura…
Magari ci vorrà qualche minuto, ma spendendo qualche minuto a leggere quello che seguirà, farà sì che spendiate molti euro in meno per un prodotto adatto alle vostre esigenze.
RISOLUZIONE
La risoluzione, è la quantità di pixel (punti) di cui è dotato il vostro monitor. Ma cos’è un pixel? Un pixel è un punto del monitor, molto molto piccolo, costituito a sua volta da 3 unità sottopixel, che sono i 3 colori fondamentali usati dai monitor:
– R = red, rosso
– G = green, verde
– B = blue, che non traduco e lascio a libera interpretazione :asd:Attraverso questi 3 colori, si riesce ad ottenere l’intera gamma di colori, aggiungendone altri 2: il nero e il bianco. Il bianco, si ottiene facendo illuminare tutti e 3 i pixel, mentre il nero lo si ottiene spegnendoli tutti. Facile no? ;)Questa è la base del funzionamento del monitor: questi 3 colori che si accendono e spengono in sincronia, creano l’immagine. E più piccoli sono questi pixel-puntini, più definita sarà l’immagine che vedrete. Traducendolo, più pixel ci sono, più dettagliata sarà l’immagine che vedrete nel PC. Attualmente, i monitor che trovate in commercio sono FullHD, detti anche 1080p (dove la p sta per prograssive, per distinguerlo dai 1080i, interlaced la cui differenza vedremo poi)  dotati di una risoluzione che equivale a 1920 x 1080 pixel. Ma esistono anche monitor che hanno una risoluzione maggiore come gli ultraHD più usati ambienti professionali per la manipolazione di immagini e video, per vedere meglio nel dettaglio ogni particolare.Differenza tra progressive (1080p) e interlaced (1080i): l’effetto visivo per lo più è il medesimo, con qualche vantaggio di dettaglio, fluidità e chiarezza nell’immagine a favore del progressive; la differenza stà nella realizzazione dei fotogrammi da parte dello schermo: nel 1080i ogni frame del video è spedito in realtà con mezzi frame alternati tra loro, ovvero frames contenenti solo le righe pari o solo le righe dispari, spedite alternativamente ogni trentesimo di secondo. Per l’occhio umano in realtà cambia poco, vista la frequenza di aggiornamento notevole. Nel 1080p invece, il fotogramma è spedito intero, senza problemi. Ecco un’immagine di riferimento per capire come funzioni il formato 1080i:

TEMPI DI RISPOSTA

Il tempo di risposta viene espresso in millisecondi (ms), ed è la somma del tempo per accendere un pixel (che potete chiamare anche “tempo di salita”) e del tempo per spegnerlo (tempo di discesa). Se questo lasso di tempo è troppo lungo, le immagini in movimento appaiono con uno strascico, che durante un gameplay tumultuoso in battaglia di BF3 o CoD può fare la differenza tra la vita e l’imprecazione (morte, lo so che quando morite vi escono urla peggio di WTF). Prima i monitor potevano avere anche 25ms di risposta, e la scia si vedeva bene. Infatti a quei tempi i monitor crt (a tubo catodico) venivano ancora preferiti agli LCD, per la fascia del gaming.

Ai tempi attuali, oramai tutti i monitor, sopratutto ora che si usano anche le TV come monitor (tra PC e Console ormai è consuetudine), hanno una velocità di risposta effettiva al di sotto dei 10ms: quelli gaming-series però (vedi alcuni samsung e i ROG ASUS), hanno una risposta di 2-3ms, grazie ad una tecnica definita overdrive. Di fatto, se hai un monitor a 120Mhz, ma i tempi di risposta sono di 9ms, il tuo monitor non riesce a generare veramente quei 120 di frame per tutti i colori, perché la velocità di cambiamento del pixel, non glielo consente. Fruscio, scie di ogni tipo, imprecazioni in gameplay.

Ricordiamo che i millisecondi, sono un millesimo di secondo (1/1000). Significa che la velocità di cambiamento di un pixel da bianco a nero (o viceversa), in un monitor da 9ms, è di 0,009 secondi. 120Hz significa che l’immagine, in un secondo, viene aggiornata 120 volte. 1:120 = 0,0083.

I millisecondi di risposta sono altamente allacciati con il termine refresh, questo perché il refresh è quante volte il monitor riesce a aggiornare l’immagine, mentre gli ms sono la tempistica di un pixel bianco a diventare nero.
Se il refresh è alto, ma il pixel non ci sta dietro, vedete le scie, ovvero, se ho un monitor che riesce ad aggiornare la pagina alla velocità di 0.0083 secondi per ogni fotogramma, ma riesce a far cambiare un pixel da bianco a nero in 0,009 secondi, mi spiegate come fa ad avere veramente il refresh più basso della reattività del mio pixel? Non può, e non c’è storia.

Detto questo possiam dire che, se avete un monitor che aggiorna a 60/80Hz, e un tempo di risposta inferiore agli 8ms, avete un monitor che va bene anche per i videogiochi. Dato la maggior parte dei monitor, arriva a 5ms la questione dei ms non si pone più. Se, e solo se acquistate un monitor sopra i 100Hz di frequenza, ricordatevi quanto ho detto sopra, perché in tal caso i ms di risposta sono veramente influenti.

TEMPO DI REFRESH
Il tempo di refresh l’ho gia introdotto spiegando il tempo di risposta. Per definizione, esso è il numero di volte in un secondo in cui viene ridisegnata l’immagine su un display (cit. wikipedia). In pratica, è il numero di volte che il nostro schermo aggiorna l’immagine che riproduce, e viene espresso in Hz (Hertz).
Nei filmati si sente usare il termine fps (frame per secondo), ma i 2 termini sono equivalenti, in quanto per vedere un immagine senza scatti, noi sappiamo che essa deve avere almeno 24 fotogrammi (o fps), e in media ogni filmato ha 30fps. Questi 30fps sono 60Hz (rapporto: 1Hz = 2fps), nel caso si parli di schermi interlacciati, oppure rapporto 1:1, nel caso di monitor a scanning progressivo (tutti gli LCD sono di questa tipologia). Quest’ultima misura (60Hz), è quella che più spesso ritroviamo tra la frequenza di aggiornamento dei monitor casalinghi. Se andate a controllare il vostro televisore, 90 su 100 che troverete la dicitura: frequenza di aggiornamento 60Hz, provare per credere ;).Con i film infatti, le immagini che scorrono a 30fps, noi le vediamo bene, molto fluide. Questo in virtù del fatto che sono delle immagini con l’effetto blur (http://it.wikipedia.org/wiki/Mosso), in pratica nello schermo fluiscono immagini mosse, ogni singolo fotogramma ha gia l’effetto di movimento impresso.
Nei videogiochi la storia cambia però, e di molto. Questo perché l’effetto blur non c’è, quell’opzione che vedete in alcuni videogame, è solo una simulazione dell’effetto blur. La realtà è che in essi tutte le immagini sono statiche, e solo con un veloce aggiornamento di queste immagini statiche, riusciamo ad ingannare i nostri occhi, portandoli a credere che quello che vediamo è una scena in movimento. Ma 30fps nei videogiochi, sono pochi per fregare il nostro occhio, una buona scheda grafica, riesce a generare una media di 50/60 fps. I normali monitor LCD, aggiornano a 60Hz, ovvero a 60 fps, ma nel caso abbiamo a disposizione schede grafiche di fascia alta, che generano 80 e passa fps, ecco che risultano più indicati i monitor da gaming, hanno una frequenza di aggiornamento che va dagli 80Hz (che sono 80fps), fino ai 120Hz ed oltre.Fino a che punto un occhio riesce a distinguere la velocità di refresh? Studi dicono che un soggetto allenato, riesce a distinguere una velocità di refresh che arriva a 150Hz. Oltre questa cifra, la fluidità è tale che non c’è più differenza.
Ricordate inoltre che è la vostra scheda video a produrre le immagini, o fps. Se la vostra scheda video, mentre giocate ad un videogame, produce 80fps, ma il vostro monitor viaggia a 60Hz, voi non vedrete il videogioco più fluido, ma lo vedrete a 60fps, in quanto non sta dietro a quei 20Hz in più che genera la vostra scheda. Pertanto, se siete dei giocatori incalliti, puntate a monitor con frequenze di aggiornamento alte, in modo che essi siano in grado di sfruttare la potente scheda video. In caso contrario, se col pc guardate solo filmati, viaggiate in internet, lavorate con programmi come office e occasionalmente giocate, un 60Hz è più che sufficiente.
LUMINOSITA’
La luminosità è semplicemente quanto luminoso è lo schermo. Più la luminosità è elevata, maggiore sarà la nitidezza dell’immagine, sopratutto in ambienti molto luminosi. Ricordiamo però che schermi troppo luminosi, per contro, finiscono per dare fastidio agli occhi, in ambienti poco illuminati. La luminosità viene espressa in cd/m², candele su metro quadro. In generale, la maggior parte degli schermi ha una luminosità che si attesta tra i 250 e i 350 cd/m². Se la luminosità del monitor è all’interno di questo range, allora nessun problema. Ricordatevi inoltre che la luminosità si può regolare, quindi di norma è meglio puntare su monitor con luminosità dai 250cd/m², in su.
CONTRASTO
Esso è la differenza tra il valore più alto (punto più luminoso) e il valore più basso (punto più scuro) della luminosità nell’immagine. Se si aumenta tale differenza, i valori più luminosi tendono al valore massimo, e i valori più scuri tendono al valore minimo (cit. wikipedia). Il contrasto, in parole povere, è la differenza tra chiari e scuri. Maggiore sarà il valore assoluto di contrasto, migliori saranno i vostri neri, e in generale i colori scuri.
NEON O LED
La luminosità, è data da delle lampade che sono poste dietro il monitor. Tali lampade, un tempo al neon, attualmente sono costituite per la stragrande maggioranza dei monitor, da LED. I LED, infatti, consentono di ridurre i costi del consumo energetico, incrementare la durata di vita delle lampade, e infine hanno anche il pregio di essere di dimensioni inferiori, pertanto i monitor al LED sono più sottili e meno pesanti.
È chiaro, a questo punto, qual è la tecnologia da preferire.. però a molti non sarà chiaro, che differenza c’è tra l’edge-led, e il full-led. A tal proposito, ecco la spiegazione del perché un nome diverso, per una tecnologia che impiega sempre LED:
  • nei monitor ad edge-led, le lampade sono disposte generalmente ai lati, oppure sono disposti secondo una matrice dietro lo schermo, per rendere omogenea l’illuminazione. Essi restano sempre accesi, e possono essere regolati nella luminosità, secondo il setting del monitor;
  • nei monitor full-led, le lampade sono disposte a matrice fitta dietro il monitor, inoltre hanno la proprietà di potersi accendere e spegnersi, o regolare la loro luminosità, in base al colore che appare. Pertanto, con questa tecnologia, ad esempio i neri saranno molto più neri, in quanto anche la luminosità retrostante verrà spenta. E anche le altre tonalità, verranno risaltate nei loro chiaro-scuri.
Tra le due tecnologie, pertanto, la full-led garantisce una qualità di visione e un contrasto ottimali. Ma ha il difetto di essere una tecnologia costosa, in quanto richiede un’apposita matrice che interagisca correttamente con svariati segnali, che vanno ad indicare l’intensità di cd/m² da dare alle varie aree.
CONNESSIONI
Esse sono le porte nei quali collegare i cavi in uscita dal computer, cavi attraverso i quali passa il segnale per la visualizzazione delle immagini. Ci sono vari tipi di cavi, ma possiamo dividerli essenzialmente in 3 categorie:
  • VGA (Video Graphic Array), un tempo era il cavo in assoluto più diffuso. Esso si basava su una trasmissione di dati analogica, e pertanto per immagini con alte risoluzioni e alto refresh, è decisamente poco indicata come tecnologia, infatti sta andando in disuso. Resta comunque generalmente presente in molti monitor, in quanto assicura compatibilità con tutti gli altri standard, mediante appositi adattatori.
  • DVI (Digital Visual Interface), introdotta successivamente alla VGA. Come suggerisce il nome, essa permette la fruizione digitale, pertanto il segnale arriva al monitor nella forma pura, e il monitor ha il compito di interpretare il segnale digitale in immagini, generalmente mantenendo alta qualità, ed evitando artefatti. In realtà, esistono diverse porte DVI. La DVI-A, ha ancora il trasporto del segnale in analogico. È la DVI-D a trasportare il segnale in digitale, pertanto è da preferire sicuramente un monitor con questa porta. Inoltre, la DVI-D può essere Single Link, o Dual link. Tra le due, è preferibile la Dual Link, in quanto riesce a trasportare il doppio delle informazioni, pertanto solo essa supporta alto refresh e alte risoluzioni.
  • HDMI (High-Definition Multimedia Interface) rilasciata nel 2002. Essa integra, oltre alla qualità del segnale digitale video, anche il trasporto del segnale audio, sempre digitale. Se avete un monitor dotato di casse, potete usare quest’unico cavo, per trasferire i segnali video e audio. In caso contrario, dovrete usare dei cavi minijack. Per quanto riguarda la qualità del video, l’HDMI compete con la qualità del segnale DVI-D. Vi sono uscite varie versioni dell’HDMI, per stare al passo con i contenuti video sempre più ricchi di dettagli (pertanto sempre più dati). Attualmente siamo arrivati alla versione HDMI 1.4, che ha alcune interessanti caratteristiche come: supporto ad almeno 7 formati 3D, supporto alla scansione a 240 Hz, e supporto a risoluzioni fino a 4096 x 2160 pixel a 30 Hz.
  • MiniJack, è il cavo per il trasporto dei dati audio per via analogica. Lo troverete solo nel caso il vostro monitor abbia le casse. Onestamente parlando, i monitor per pc hanno sempre e comunque casse scadenti, pertanto sconsiglio di prendere modelli con casse, con l’obiettivo di utilizzarle per fruire dell’audio. Optate piuttosto su delle buone cuffie, o un set di casse per l’audio del pc.

In summa, se un monitor ha un ingresso HDMI, ha gia tutto l’occorrente per vedere e sentire ciò che volete. Se non è dotato di HDMI, allora guardate se ha il DVI-D Dual Link. Scartate, invece, i monitor a VGA, DVI-A e DVI-D Single Link, in quanto hanno una tecnologia oramai in disuso, che non vi permetterebbe di sfruttare al massimo la scheda video del pc.

E per finire…
Ricordiamo che il contrasto e i colori vanno finemente calibrati dall’utente stesso, per ottenere il massimo dal vostro monitor. Pertanto, successivamente all’acquisto, per ottenere i migliori risultati, perdete un po’ di tempo con delle immagini di calibrazioni, presenti in siti come questo: http://www.lagom.nl/lcd-test/
Ricordatevi il “Mi Piace” se l’avete trovato utile ;)
Categories: Guide

4 Responses so far.

  1. Giuseppe scrive:

    mi spiegheresti però la dfferenza tra velocità refresh verticale (50 – 61 Hz) e velocità refresh orizzontale (30 – 83 kHz), e a quale dei due valori devo fare riferimento per impostare la velocità di refresh della mia scheda video? grazie :)

  2. Giuseppe scrive:

    voglio solo farti i complimenti: chiaro, lineare e didascalico. ho imparato molto con questo breve ma prezioso articolo. grazie ;-)

  3. Profile photo of Eraovius Eraovius scrive:

    un piccolo errore segnalato più volte che spesso viene frainteso; in pubblicitaria, sebbene sembri una scemenza e imho lo è, la p è intesa per pixels. Chi conosce i formati, sa ben distinguere tra 1080 interlaced o progressive. Che vadano al diavolo gli addetti marketing, ho corretto e aggiornato l’articolo con una breve spiegazione dell’interlaced ;)

  4. JamDropper scrive:

    Tutto scritto magnificamente se solo non fosse che in 1080p la lettera sta per ‘progressiva’, così come in 1080i sta per ‘interlacciata’.
    Per il resto, keep it up ;)

  • RSS
  • Delicious
  • Digg
  • Facebook
  • Twitter
  • Linkedin

Search Site

Popular Posts

Mini-tutorial: Installare Windows...

Nonostante sia una cosa del tutto semplice, capita sempre più ...

Xbox One? PS4?...

In questo periodo di paliatoni tra chi preferisce l'una o ...

I sondaggi di...

L'avvento di Windows 8 è stato una rivelazione, in meno ...

ASUS e il...

"Mammaaaa, mi serve un nuovo Router!" "Come, quella cosa bianca quadrata ...

Monitor: come va...

Ho visto nel corso del tempo che molti quando vanno ...

Twitter updates

RSS not configured

Sponsors

  • Archivio articoli

  • Tag e Argomenti